venerdì 23 dicembre 2011

Softgunners in vacanza

Dario e Cristian vi augurano buon natale e un felice anno nuovo... 
Ci rivediamo subito dopo le feste per nuovi utilissimi (speriamo) articoli.















Un piccolo pensiero lo rivolgiamo anche a tutti quei militari che durante le feste saranno impegnati nelle missioni in medio oriente per garantire la pace e la sicurezza dei civili!!

Cris&Dar

mercoledì 21 dicembre 2011

Caldo o freddo?

Meglio soffrire il caldo o il freddo?
Questa fatidica domanda se la pongono tutti i softgunners, soprattutto quelli alle prime armi.

Se d'estate il problema "non sussiste", tanto si sa che si schiatterà dal caldo, d'inverno invece gli sbalzi climatici possono giocarci brutti scherzi, sia durante la battaglia che nei giorni seguenti.

Vi direte, cos'ha di diverso il softair, da qualsiasi altro sport praticato d'inverno?
Bè un po' tutto oserei dire!
Iniziamo col considerare che, una partita di calcio/calcetto con gli amici, o uno scambio a tennis, o una gara di pallavolo, hanno mediamente una durata di un paio d'ore al massimo.
Nel softair invece, le gare più brevi durano almeno quattro ore. In aggiunta, di solito il game inizia in prima mattinata (8.00-9.00) e termina dopo mezzogiorno.
Quindi, in soldoni, si passa dalla fase più fredda della mattinata a quella più calda, il che implica solitamente un aumento della temperatura atmosferica di diversi gradi.
Effettivamente, anche chi gira in bici di solito si lancia in strada in prima mattinata e rincasa all'ora di pranzo... Quindi che cambia?
Ebbene, ciò che rende forse unico il softair, è il ritmo incostante del gioco.
La stragrande maggioranza degli sport, prevedono uno sforzo più o meno intenso, ma continuo nella durata della giocata.
Un maratoneta, può modificare la sua andatura, ma non farà altro che correre per tutta la durata della gara (se vuole vincere). Così un giocatore di calcio, un ciclista o un cestista. Il ritmo aumenta o diminuisce, ma non c'è mai uno stop totale e prolungato.

Nel softair invece, battaglie frenetiche si alternano ad estenuanti fasi d'attesa, dove il saper restare immobili la fa da padrone.
Cosa comporta quest'alternare continuo dei ritmi di gioco? Ovviamente sbalzi termici notevoli, accentuati dalla presenza di mimetica, jilet tattico, passamontagna, guanti, zaini e armi, che tutto sono, fuorchè dissipatori di calore.

Quindi ricapitolando, il softgunner, oltre a non indossare tessuti tecnici, non può neppure contare su un'azione di gioco costante, che gli permetterebbe di giocare tutto il tempo in maniche corte ad esempio.

Che fare per risolvere il problema? 
Provare, provare e provare ogni combinazione di vestiario possibile, parlare con i compagni e valutare le soluzioni adottate da loro su voi stessi.

Oltre al fattore umano, che ci rende più o meno sofferenti al caldo e il freddo, conterà anche che tipo di giocatori siete: se assaltatori o sniper, se più propensi alla fase offensiva che difensiva.
Dovrete valutare tutto, possibilmente prima dell'inizio di un game!

Passiamo quindi ad un paio di consigli pratici...
Per il corpo: alcuni softgunners utilizzano maglie tecniche, un pile e la mimetica per coprirsi di inverno.
Il pile tiene caldi, mentre la maglia tecnica permette al sudore di scivolare esternamente al tessuto e lasciarvi asciutti.
Con questa combinazione, non dovreste sentir freddo nelle fasi di stallo del gioco, mentre dopo aver corso, non vi sentirete inzuppati e poi assaliti dal freddo.

Per la testa: ho provato un passamontagna in lana, ma credo che lo cambierò a breve. Tiene al caldo, ma se ci si muove un attimo si soffre troppo il caldo. 
Sotto si suda come capre dopo solo pochi metri di corsa, e soprattutto riscalda le orecchie -termometro del nostro organismo-, generando una finta sensazione di calore sul resto del corpo.
Io personalmente, nella scorsa giocata, ho sentito freddo sul corpo, mentre mi sono accaldato nella zona della testa dopo il primo assalto.
Ho iniziato a star male e ho dovuto liberarmi del passamontagna, avvertendo in seguito nausea e spossatezza.

Credo che i passamontagna in fibra sintetica generino lo stesso effetto; quindi forse è meglio optare per uno in cotone, o scegliere bandane o cappelli.

Non dimenticate che senza passamontagna però, smetterete di proteggervi naso e orecchie dai colpi.

Non vi resta che provare... magari girando per casa sotto il peso della vostra attrezzatura...


A presto...


mercoledì 14 dicembre 2011

Gli amici delle tenebre

Ciao a tutti,
oggi cercherò di condividere con voi i frutti dell'esperienza maturati dopo la mia prima gara in notturna.

Piccola premessa:
la gara si è svolta in un campo sconosciuto ai più dei partecipanti e gli 8 OBJ (obbiettivi) sono stati comunicati poco prima dello Start alle 7 pattuglie iscritte al wargame.
Obbiettivo: cercare di conquistare tutti gli OBJ difesi sempre da almeno 4 nemici e realizzare eventuali missioni secondarie. Esempio: disattivare la bomba, salvare il pilota, trovare i mortai ecc ecc.
Complicazioni: un sentiero che tagliava in due l'intero campo da gioco era costantemente monitorato da unità nemiche di 2-3 soldati (chiamate CONTRO), che marciavano munite di torce, continuamente alla ricerca delle pattuglie impegnate nell'attacco agli OBJ.

Partiamo col descrivere la composizione e l'attrezzatura basilare di cui deve disporre un Team che si appresta ad una gara in notturna.
Innanzitutto, il numero dei componenti del team dovrebbe aggirarsi sui consueti 8 uomini; noi eravamo in  6, e questa mancanza ci è costata cara.
Un volenteroso/esperto, dovrà lavorare come cartografo, aiutandosi magari con un GPS. (E' vitale).
E' importantissimo, soprattutto per la fase d'attacco, che tutti siano muniti di Ricetrasmittente; me ne hanno prestata una che si è scaricata 2 minuti dopo lo start, e sono risultato praticamente un elemento quasi inutile al team durante gli attacchi. 
E' importante sapere, che tipo di difesa eseguiranno i vostri nemici nei pressi degli OBJ.
Se almeno un elemento del team dispone di visore notturno, male non fa, anzi, vi eviterà di accendere le torce, che di notte in un bosco hanno la stessa valenza di un flash fotografico in una camera buia.
Uno/due ricognitori esperti, capaci di individuare anche al buio piste, sentieri e tratti praticabili al resto del team.

Parliamo quindi dei movimenti per raggiungere l'obbiettivo.
Il cartografo, sfruttando mappa e gps, dovrà indicare la direzione da seguire per raggiungere l'OBJ, magari delineando tattiche di aggiramento per sfruttare meglio la morfologia del territorio. Ovviamente, grande aiuto lo danno i ricognitori, nell'evitare che la squadra perda tempo per percorrere sentieri impervi o ostruiti. Importantissimo è il silenzio e il marciare in prossimità di alberi o altri ripari. Le pattuglie nemiche dislocate sul sentiero potrebbero sorprendervi in ogni momento, sfruttando qualsiasi attrezzatura illuminante (fari, torce, visori, traccianti, bengala...), finendo quindi col darvi punti di penalità in caso di avvistamento o contatto.
Se riuscite ad avvicinarvi ad un OBJ mentre i difensori sono impegnati in uno scontro con altre pattuglie, ancora meglio! Sembra poco sportivo, ma più sarete vicini al momento dell' Ok all'ingaggio e più vantaggi avrete nell'attacco.

Cosa usare con attenzione durante la marcia e l'appostamento.
Occorre, come già detto, accendere il meno possibile le torce; il loro bagliore è visibile a centinaia di metri! Alcuni softgunner usano dei comuni laser con LED rosso; sono meno visibili, ma io personalmente li ho notati. Come ho notato anche a grande distanza la luce rossa dei mirini Red Dot; secondo me conviene spegnerli, anche perché in fase d'attacco sono inutili.
E' altrettanto visibile la luce emessa dal visore notturno, ma puoi aiutare a nasconderla il coprirlo con la mano durante l'indispensabile utilizzo.
Durante l'attacco vero e proprio, l'accendere la torcia contro il cespuglio in cui sospettate ci sia il nemico, procurerà al vostro avversario una cecità quasi assoluta.
Ricordate anche che se verrete illuminati casualmente da un fascio di luce per pochi attimi, le probabilità di essere notati sarà pari a 0 o quasi. L'importante è restare immobili e avere una discreta mimetica.

La fase d'attacco di un OBJ
E' essenziale sapere che tipo di difesa opporrà il team avversario posizionato sull'OBJ.
Alcuni tornei, prevedono che per le gare in notturna, gli OBJ siano discretamente illuminati e che i difensori siano nascosti, ma comunque all'interno di una zona illuminata.
Altri tornei hanno previsto per i difensori, un atteggiamento vigile e di pattuglia dei confini dell'OBJ, magari piazzando sugli stessi difensori dei led rossi. In questo caso, i difensori possono spegnere i led rossi e mimetizzarsi solo dopo il primo ingaggio con il team attaccante.
Terza e -credo- ultima modalità di difesa, è quella "Vietnamita", in cui i difensori, dopo aver ricevuto la richiesta d'ingaggio dal team attaccante, si mimetizzano nel buio più totale tra cespugli, alberi e strutture varie...

L'altra notte ho sperimentato quest'ultima modalità di difesa, che presentava i seguenti pesanti svantaggi per gli attaccanti, soprattutto se nuovi al softair o male equipaggiati:
  1. Non hai la minima idea di dove siano i difensori dell'OBJ
  2. I difensori invece, vedono e sentono gli attaccanti camminare per raggiungere gli OBJ
  3. Si spara spesso a casaccio nel buio più totale, quindi nascono nuovi highlander
  4. Almeno un attaccante viene "sacrificato" per svelare la posizione di un difensore
  5. Il visore notturno serve a poco con gente nascosta quasi nei tronchi degli alberi
  6. Se non hai una ricetrasmittente, qualsiasi avvistamento nemico fatto per caso, te lo trascinerai nella tomba
  7. Il fuoco amico rischierà di diventare una cosa ovvia
  8. Se la squadra non si muove unita, chi rimane lontano dall'azione non capirà mai da dove provengono i colpi dei difensori, quindi la morte di un compagno risulterà vana per chi è ancora in vita

Personalmente, credo siano più divertenti per tutti -e forse più realistiche- le prime due modalità difensive, dove un minimo di luce o led individuali, permetterebbero agli attaccanti di localizzare i difensori, almeno nelle fasi iniziali dello scontro.
Un'altra soluzione che forse renderebbe più divertente un torneo, potrebbe essere il proporre le diverse modalità di difesa in base alla "storia" che ruota attorno all'OBJ, dando così ai partecipanti del wargame diversi gradi di difficoltà negli attacchi, ma queste sono scelte che spettano agli organizzatori... di certo non a me!

Cos'altro posso dirvi... Occhio alle claymore!

A presto.... 

Stay Tuned!


martedì 13 dicembre 2011

Occhio al pallino

Oggi faremo una breve disquisizione su pro e contro delle protezioni per gli occhi.
Un piccolo e fondamentale consiglio prima di iniziare. Gli occhiali o le maschere protettive vanno indossati/e appena si iniziano a tirare fuori i fucili dalle custodie e non vanno tolti per nessuna ragione al mondo, finché non si rimettono le armi a posto. Non vanno tolti neppure durante le pause di gioco.
Perché qualcuno può dimenticare di mettere il fucile in sicura, oppure se disgraziatamente la sicura dovesse non funzionare, un pallino nell'occhio da breve o lunga distanza può provocare danni anche permanenti.
Finito questo breve excursus sulle policy di sicurezza basilari da adottare, entriamo nello specifico nella descrizione degli occhiali e poi delle maschere.

OCCHIALI

Solitamente costruti in policarbonato (materiale plastico), devono essere certificati e resistenti agli urti al 100%.
Se non vi fidate degli occhiali che avete acquistato fate una semplicissima prova: posateli in un punto a circa 2-3mt di distanza da voi e sparategli. Se si bucano.. beh meglio che si siano bucati durante una prova, anzichè addosso ai vostri occhi.
Il prezzo medio di un occhiale di media qualità si aggira intorno ai 10-15€, diffidate quindi di tutto quello che si trova al
di sotto di quel prezzo. Gli occhiali possono avere diverse colorazioni per le lenti. Trasparenti, gialle, o fumè. Personalmente
trovo migliori quelli con lente fumè, perchè garantiscono una buona copertura dai riflessi del sole. Quelli a lente gialla sono consigliati in condizioni di scarsa visibilità perché aumentano il contrasto tra i colori. Quelli trasparenti in condizioni di bosco fitto con scarsa o nulla penetrazione
di raggi solari. Gli occhiali inoltre garantiscono una buona visuale anche periferica ed essendo molto aperti fanno sì che il fenomeno dell'appannamento
delle lenti sia quasi nullo. Sconsiglio vivamente gli occhiali con lente in rete metallica, perchè in ambienti tipo un bosco, già di per sè fitto,
diminuiscono ulteriormente il campo visivo.

MASCHERE

A differenza degli occhiali le maschere garantiscono una protezione superiore a tutto il viso, in quanto oltre alla lente hanno un pannello
che copre tutta la parte frontale della testa bocca e mento compresi. Sono costruite sempre in policarbonato e anche in questo caso
le lenti possono essere in plexiglass o in rete metallica. Dato lo scarso ricambio d'aria che la maschera provoca, alcune hanno un sistema di areazione
a batterie che permette a voi di respirare meglio e alla lente di non appannarsi. Il prezzo si aggira intorno ai 15-20€

Ora ragazzi a voi la scelta, alla luce di queste considerazioni saprete sicuramente come orientarvi.

Spero di esservi stato utile e avervi dato dei buoni consigli

Stay Tuned!