venerdì 25 maggio 2012

Occhiali effetto specchio


Ciao a tutti,
oggi vi voglio sottoporre una tematica molto particolare di cui sono stato attore/testimone domenica scorsa durante una gara.


I miei "commilitoni" mentre giocavamo, mi hanno fatto notare che i miei occhiali neri a specchio, non vanno bene, in quanto l'effetto specchio aumenterebbe il fattore visibilità. Dico aumenterebbe perchè, guardano il servizio fotografico fatto durante la gara,
mi sono accorto di come i miei occhiali a specchio siano molto più "mimetici" di quelli "normali".
Vi spiego perchè.


Tutto parte dal concetto base del mimetismo, e nello specifico, del mimetismo facciale.
Il trucco per mimetizzare bene il viso è quello di creare dei falsi punti di profondità, attraverso colori scuri, che spezzino la figura "conosciuta" del viso.


Così come il nostro cervello ricerca le figure peculiari del viso umano, cosi durante i nostri game andiamo a cercare le figure peculiari degli occhiali
balistici.


Gli occhiali neri tradizionali (no effetto specchio), disegnano sulla faccia una figura assolutamente riconoscibile, una specie di 8 nero, tipico degli occhiali.
Cosa succede invece con gli occhiali a specchio? Le figure che ci circondano vengono proiettate e quindi riflesse dagli occhiali.
Chi ci guarda, sul nostro viso, non noterà una macchia a forma di 8 nero, bensì vedrà il bosco riflesso nei nostri occhiali.
Questo effetto confonde molto la vista dell'osservatore, rendendo irriconoscibile un viso, su ciò di fatto viene proiettata una porzione della vegetazione
che ci circonda.




Voglio fare una precisazione. L'effetto è possibile e davvero apprezzabile, solo, in una fitta boscaglia, in cui i raggi di sole arrivano a malapena.
I raggi di sole, che colpiscono gli occhiali a specchio vi renderanno visibili a chilometri di distanza.
Io sono riuscito ad ottenere un ottimo effetto (di non riflessione) anche sotto il solo utilizzando un cappello jungle che di fatto non permette ai raggi solari
di arrivare diretti sulle lenti.


Detto questo.. voi cosa ne pensate?

Siete d'accordo con la nostra teoria?
Si
No



Non dimenticate di mettere il vostro "Mi Piace"
sul facewall a destra della pagina!!

Stay tuned !!

lunedì 21 maggio 2012

Giornalisti della domenica

Buongiorno a tutti, 
quest'oggi purtroppo mi vedo costretto a scrivere un post "politico", anziché i soliti consigli sul softair. 
Chiedo scusa fin da ora per l'eccessiva lunghezza del post, ma si è rivelata necessaria!


INTRODUZIONE
Alcuni giorni fa, il giornalista Gianni Lannes ha riportato sul suo blog un primo articolo di quantomeno dubbia veridicità sul mondo del softair, riproposto anche sul sito Informare X Resistere (onde evitare eventuali modifiche post-critiche da parte dell'autore, mi son preso anche la briga di salvare il suo post come immagine) . 
Il suddetto articolo, rimbalzato sul forum più letto dai softgunner italiani, ha subito prodotto una valanga di commenti contro l'autore, richieste di rettifiche e a suo dire offese e minacce.


LE GAFFE TECNICHE SUL SOFTAIR
Partiamo quindi con l'analizzare il perché Gianni Lannes è stato prima di tutto accusato di palese ignoranza sul mondo del softair, perdendo immediatamente credibilità come giornalista agli occhi dei praticanti (e non). 
Ecco servita la carrellata dei suoi grossolani errori che ho personalmente evidenziato in rosso:




Quindi, ricapitolando, secondo Lannes i softgunners usano armi che sparano a 70 metri rendendo necessarie le cure in ospedale e, se si finiscono i colpi, si pratica un po' di lotta greco-romana per vedere chi la spunta. Oltre all'evidente masochismo dei softgunner e gli ospedali che brulicherebbero di feriti ogni santa domenica, è anche evidente che si tratta di uno sport praticato da milionari, date le attrezzature che si utilizzano...
Per gli ignoranti in materia, che magari hanno creduto all'articolo di Gianni Lannes, spieghiamo come funziona il softair:

  1. gli scontri corpo a corpo non esistono, anzi sono espressamente vietati;
  2. a distanze ravvicinate non ci si spara, ma si dichiara colpito l'avversario, che lo accetta di buon grado;
  3. esclusa la protezione agli occhi obbligatoria, un softgunner potrebbe anche giocare nudo se lo volesse;
  4. tutte le repliche di armi usate hanno una potenza inferiore ad 1 joule, e data la leggerezza del colpo, quest'ultimo difficilmete supera i 40 metri (soprattutto in un bosco con alberi e foglie);
  5. superkurz è un termine che non conosce neppure google; le repliche hanno prezzi che variano dai 100 a più di 1000 euro ed ogni giocatore sceglie liberamente quanto spendere;
  6. computer microscopici, telerilevatori e puntatori frontali sono parole dette a caso, ma si usano bussole e rilevatori gps (usati dalla protezione civile, dai raccoglitori di funghi e dagli escursionisti);
  7. in alcuni tornei, a pagamento, è stata simulata un'incursione con l'utilizzo di elicotteri; parapendio o tuffo da una scogliera non credo venga praticato, dato che un'arma elettrica a contatto con l'acqua non funzionerebbe più.

LA TATTICA DI LANNES
Spiegati gli strafalcioni tecnici commessi del giornalista avverso al softair e dedotto che l'autore non ha mai giocato una partita, passiamo ad analizzare la tattica usata dal suddetto nella stesura del suo articolo. Basta poco per capire che Gianni Lannes nel suo post, altro non fa che "cercare alleati", affinché si schierino al suo fianco contro il mondo dei softgunners. Ed è proprio questa la parte più rivoltante da leggere e che a mio dire, esige delle scuse, se non verso i praticanti del softair, quantomeno verso i suoi lettori. 

- Il traffico di armi
L'articolo, per generare clamore e interesse, nelle prime righe parla di un pacco rinvenuto a Fiumicino contenente mine anti uomo, filo ed esploditori, munizioni per carri armati ed altro ancora.
Ebbene, cercando l'articolo online, ho scoperto che si tratta di una notizia del gennaio 2004.


Quindi, Gianni Lannes, sfrutta una notizia vecchia 8 anni per attirare lettori e poi partire con l'attacco al mondo del softair. 

- Nazismo, USA e guerrafondai
Poche righe dopo, parlando delle origini del softair, l'autore snocciola una "casuale" vicinanza tra le parole Stati Uniti e guerrafondai, e poco dopo paramilitari neonazisti. Peccato che sulla wikipedia, degli USA non se ne parli... 
Sarà stato un errore? un caso? O solo un po' di pepe per i lettori anti-americani che frequentano il suo blog? 



- Ospedali pieni e ferimenti gratuiti
Affibbiate le etichette di nazifascisti, sui softgunners piombano anche quelle di procuratori di ferimenti, anche mortali, che la "setta dei finti armaioli" riesce addirittura a camuffare come incidenti; questi "soldati della domenica", sembrano avere addirittura più potere degli agenti della CIA. 


Chiariamo subito:
  1. i carabinieri di zona conoscono sempre luogo e data delle partite;
  2. le aree di gioco e i sentieri che portano ad esse, sono delimitate da cartelli di avvertimento;
  3. la gente comune che si muovono nei boschi spesso indossa abiti appariscenti e il gioco viene immediatamente interrotto - anche attraverso comunicati via radio-;
  4. onde evitare interruzioni, gli stessi softgunners giocano in aree ben lontane da campeggi o altro; 
  5. credo sia a dir poco improbabile incrociare bambini soli che vagano nei boschi, e addirittura ferirli.
Riguardo al tragico incidente di Francesco Solofrizzi, le testate giornalistiche riportano che è scivolato su una zattera nei pressi di un fiume, annegando forse anche a causa del peso dell'abbigliamento militare che indossava; di sicuro non è stato un colpo di pochi grammi a togliergli la vita.
Siamo quindi di fronte ad un palese atto di disinformazione?
E quanti normali bagnanti ogni anno perdono la vita sulle rive di fiumi, laghi e mari? 
E quanti piloti, calciatori, sciatori, surfisti ecc. perdono la vita durante eventi sportivi in cui vengono anche ricoperti da montagne di soldi?
La morte di uno sportivo è sempre una tragedia, e riesumarne il ricordo per collegarlo in modo fazioso ad un'accusa contro la categoria a cui lo stesso sportivo apparteneva credo sia un atto indefinibile.

- Gli ambientalisti e i terremotati
Ma andiamo avanti, perché il vortice di bufale non si ferma di certo qui; dopo qualche battuta, Lannes tira in ballo anche la natura, le riserve protette e i paesi abbandonati dopo il terremoto in Abruzzo. Obbiettivo? Forse colpire al cuore gli ambientalisti e i terremotati finiti sul suo post. Leggiamo cosa dice: 


Facciamo chiarezza:
  1. Le partite si svolgono su terreni privati o su terreni pubblici di cui si ha la concessione ricevuta dal comune e se un club o gruppo di giocatori non rispetta queste regole è perseguibile penalmente.
  2. Dato che dei privati credo non possiedano riserve naturali protette, i permessi a giocare nelle stesse devono arrivare dagli enti che le riserve le gestiscono -cosa alquanto improbabile-.
  3. Per le aree abbandonate dopo il terremoto, vale quanto detto al punto 1.
  4. I colpi utilizzati sono di materiale biodegradabile.
  5. Nel gioco del softair, è fondamentale il silenzio, quindi il disturbo della fauna è minimo.
- Mercenari e Israele
Pensate che le accuse siano finalmente terminate? No anzi, tanto per attirare qualche pacifista anti-israeliano in più, il nostro Lannes ci parla di non precisati softgunners, divenuti dopo qualche corso di addestramento in Isreale, dei contractors provetti. Leggiamo:


Tanto per essere pignoli: 
  1. Executive outcomes è una società di contractors chiusa nel 1998;
  2. Cercando su internet qualcosa su Rafael Eitan e Rehavam Zeevi associati al softair si trovano solo gli articoli di Lannes;
  3. Addestramenti clandestini all'uso delle armi... in Svizzera? Non stiamo mica parlando di "lupi solitari" che si imboscano nelle cave abbandonate e sparano un po' di colpi, anziché andare al poligono di tiro?
  4. La parte in verde è una frase che sembra tratta dal sito web di un club di Softair, ma di cui non vi è traccia nel web.
Insomma, un bel minestrone a quanto pare cucinato ad arte per fondere problematiche di gravità internazionale con i softgunners. 
Ma voi, credete davvero che società di mercenari, assumano ragazzetti che giocano di tanto in tanto con fucili giocattolo nei boschi toscani, per mandarli in Iraq o Afganistan?



CONCLUSIONI
Quali fossero gli obbiettivi di Gianni Lannes non è tutt'oggi molto chiaro.
- Aumentare gli accessi del suo blog e del suo portale?
- Registrare il record di commenti, per cercare tra essi la prova dell'esistenza di fanatici tra i softgunners?
- Ricevere buste di pallini biodegradabili come messaggio intimidatorio?
- Definire noioso il softair -anche se non ci ha mai giocato-?

Sinceramente, credo che pochi l'abbiano capito, anche dopo aver letto il suo secondo post sull'argomento.

Io personalmente dico e credo che, i club di softair facciano tanto per la collettività, anche più degli sport comunemente praticati. 
Il legame che si crea tra i giocatori e la sportività alla base stessa del gioco è qualcosa che difficilmente ho visto in altre realtà sportive.
L'attenzione verso l'ambiente in cui si gioca e i materiali utilizzati è altissima e sempre volta alla ricerca del minor impatto ambientale.
I ricavati dei tornei vengono spesso donati in beneficenza come contropartita per la concessione dei terreni.
Al termine delle partite, non ci sono serate in tv con processi sportivi, ma un panino tutti assieme ed un "grazie, arrivederci e alla prossima". 

Mi sembra scontato che, come in tutti gli sport, si possano trovare soggetti "deviati", ma è compito dei club e della comunità dei giocatori escluderli (e questo avviene).
Mi sembra altresì scontato che, anche nel softair, possano verificarsi incidenti di diversa entità, ma non è di certo l'unico sport ad averli e di sicuro non ne ha il numero maggiore. 

Per finire, mi sono permesso di scrivere questo post per rispondere a pesanti attacchi e soprattutto pesanti errori figli dell'ignoranza che favoriscono la creazione di falsi miti.

Rispetto in ogni caso l'idea di chi non approva questo sport, come c'è chi non approva le gare automobilistiche o i giocatori di calcio strapagati, i videogames o i film di guerra. 

Garantisco inoltre che non mancherò di approvare commenti al mio articolo anche se contrari alle mie idee, cosa che invece, qualcuno che inneggia alla libertà di pensiero ed espressione e alla democrazia, si è "dimenticato" di fare. 

Prima di salutarvi, ringrazio la redazione del sito informare per resistere, per il passo indietro fatto verso il mondo del softair che trovate a questo link.




mercoledì 16 maggio 2012

Nozioni base sul mimetismo

Salve a tutti,
oggi parleremo di quelle che sono le nozioni fondamentali da conoscere sulla tematica del mimetismo e della mimetizzazione in generale.


Definizione Wikipedia di MIMETISMO:


"Con mimetismo si intende la capacità di ingannare per trarne un vantaggio evolutivo, che può essere:


  • nascondersi da un predatore confondendosi cromaticamente nello sfondo ambientale (mimetismo criptico difensivo);
  • nascondersi alla preda durante l'avvicinamento, confondendosi cromaticamente nello sfondo ambientale (mimetismo criptico offensivo)."


Il camuffamento o mimetismo è quella pratica, adottata principalmente in ambito militare, volta a dissimulare o nascondere la presenza di veicoli o di persone al nemico.


I fattori che vengono presi in considerazione quando si camuffa un oggetto sono tre: colore, brillantezza e forma. Un oggetto camuffato deve avere un colore il più possibile somigliante a quello dell'ambiente in cui si trova, le superfici riflettenti devono essere coperte o brunite in modo da evitare riflessi luminosi e la forma deve essere dissimulata, ad esempio mediante l'applicazione di strisce di stoffa irregolari, in modo che si confonda con lo sfondo della vegetazione e l'identificazione dell'oggetto da una certa distanza risulti assai difficile.


Quando dovete mimetizzarvi, ricordate che alcune forme sono peculiari dell'essere umano. Il nemico cercherà queste forme. Le forme di un cappello, un elmetto o degli anfibi possono farvi scoprire. Spezzate il vostro profilo inserendo piccole quantità di vegetazione prese dall'ambiente in cui vi trovate nel vostro equipaggiamento. Cercate di ridurre ogni riflesso della pelle. Simulate i pattern circostanti.


Attenzione ai luccichii. Non appena la pelle vi diviene oleosa, diventa anche brillante. Anche le parti metalliche sverniciate dell'equipaggiamento risultano brillanti, come gli oggetti verniciati con colore lucido. Oggetti di vetro come specchi, bicchieri, vetri, binocoli o cannocchiali riflettono la luce. Dovete sempre coprire questi oggetti quando non li utilizzate. Tutto ciò che brilla, automaticamente suscita attenzione e può farvi localizzare.


Il camo facciale (trucco) viene invece spesso sottovalutato e poco praticato.
Lo scopo principale del camo facciale è, oltre a colorare, anche spezzare le linee immediatamente riconoscibili del viso, nonché unica parte rosea del corpo non nascosta da tessuto mimetico -per le persone di colore il problema è di minore gravità-.
L'obbiettivo è quello di dare un senso di falsa profondità a parti del vostro viso, tramite l'utilizzo di colori scuri sulle zone più esposte o sporgenti. Applicate del marrone subito sulla T del viso, formata dalla linea delle sopracciglia ed il naso, immediatamente nella zona centrale della fronte, sugli zigomi, e sul mento. Intorno applicherete il verde arrivando fino al collo; importanti da colorare sono anche le orecchie: dietro ed all'interno, e le palpebre che in molti spesso si dimenticano. Per finire basterà aggiungere due o tre linee obblique di nero per spezzare la figura e farla sembrare su piani differenti.
Ricordatevi che il camo facciale si rovina con il sudore, quindi se state affrontando un torneo di lunga durata, non dimenticate assolutamente i colori in macchina, poichè potrebbero tornarvi utili.


Infine, parliamo brevemente dei movimenti e della posizione del corpo.
Fin dal primo combat vi si insegna a rimanere immobili se non si vuole esser visti dai nemici; ebbene, l'occhio umano, in un contesto ricco di vegetazione, con grandissima difficoltà riuscirebbe a riconoscere una sagoma umana mimetizzata ed immobile. Al contrario, un piccolo movimento non simile al normale "pulsare" del bosco, vi farà individuare in meno di un secondo. Sarete come una nota stonata e improvvisa durante un brano musicale che conoscete a memoria. Per questo si raccomandano movimenti poco bruschi, soprattutto in fase di avvicinamento all'OBJ.
Altro aspetto fondamentale, è la posizione da tenere durante il presidio di un OBJ o l'attacco. La posizione che ovviamente in fase difensiva, inizialmente vi espone pochissimo ai radar dei nemici, è quella da sdraiati; alle volte, anche senza particolari accorgimenti, potrete risultare addirittura introvabili!
Stando invece leggermente ricurvi o in piedi, e magari marciando, sarete sagome facilmente individuabili dall'occhio umano, quindi più esposti all'essere scoperti. Qui entra in gioco la bravura del softgunner ed un pizzico di fortuna, ma se possibile, cercate di muovermi sempre in silenzio e lentezza.
E occhio ai rami secchi.


Approfondiremo questo argomento con maggiori nozioni teoriche e risultati di test scientifici sulle varie mimetiche nelle prossime settimane.


Stay Tuned!

sabato 5 maggio 2012

Protezioni per il viso

Ciao a tutti,
più volte abbiamo parlato della protezione fondamentale da indossare durante le gare di softair, ovvero gli occhiali.


Molti softgunners alle prime armi però, arrivano a chiedersi se è necessario estendere la protezione anche al resto del viso.
La domanda ce la si pone di solito ascoltando le leggende dei veterani su gente sfigurata dai BB, oppure ricevendo i primi colpi "sulle gengive"...


E' quindi davvero importante usare una maschera da softair a protezione di viso e bocca?


Personalmente, per alcuni mesi, ho usato il metodo: "bocca chiusa e spara", ma...
Ma ho scoperto a mie spese (e che spese) che un BB può rompere un dente, o anche un paio di incisivi, dipende da come e dove colpisce.


Alcuni di voi diranno: "eh ma io tengo sempre la bocca bella chiusa"...
Ragazzi... a volte verrete colpiti da fuoco amico, o da una raffica in pieno volto... insomma, la sfiga è sempre dietro l'angolo e pronta ad inchiappettarvi nei modi più impensabili. Di accadere, vi può accadere... non siate ingenui e non credetevi immuni.


Soluzioni quindi?


Ovviamente, continuare a rischiare... Oppure scegliere una tra le seguenti tipologie di maschere:




MASCHERA IN NEOPRENE: 
è una maschera fatta in materiale plastico-spugnoso, leggerissima, perfetta per avvolgere la parte bassa del viso.
PRO: Leggera e poco ingombrante, ottima soprattutto d'inverno. I piccoli fori all'altezza di bocca e narici consentono una discreta traspirazione
CONTRO: Molti la reputano inutile dato lo scarso spessore; finito l'inverno è impossibile da indossare.








MASCHERA IN RETE METALLICA:
realizzata con lo stesso materiale delle classiche maschere per gli occhi, offre una copertura perfetta sulla parte bassa del viso; sul mercato sono sostanzialmente presenti due modelli differenti, aventi solo l'attaccatura posteriore realizzata secondo logiche diverse. Un modello possiede un solo velcro che si aggancia dietro la nuca, mentre l'altro è dotato di un secondo velcro che passa sopra la testa, col fine di distribuire meglio il peso ed estende la protezione anche alle orecchie.
PRO: Consente una respirazione perfetta al softgunner; modellata rispettando le forme del volto umano, impedisce qualsiasi impatto con i BB. 
CONTRO: Può provocare fastidio al naso se, per la protezione degli occhi si indossa la maschera stile sciatore; se portate anche gli occhiali da vista, può risultare insopportabile il dolore che avvertirete al naso, specialmente con il modello da un solo velcro.



MASCHERA SOLUZIONE  "FAI DA TE":
probabilmente il compromesso migliore tra agilità e robustezza, sono queste ingegnose soluzioni fatte in casa da alcuni softgunners. Vi riportiamo il link di softairmania per scoprire come realizzare alcune delle varianti più gettonate.
PRO: meno ingombranti delle maschere a rete e più robuste della maschera in neoprene, sono agganciate alla parte inferiore dell'occhiale e non necessitano di ulteriori velcri da applicare attorno alla testa.
CONTRO: occorre una certa dimestichezza con il "fai da te" per evitare di produrre un lavoro fragile e pericoloso per la vostra incolumità.



MASCHERE INTEGRALI
più scenografiche che utili, spesso abbandonate dai softgunners dopo il primo utilizzo.
PRO: utilizzabili quasi esclusivamente nelle gare in urban
CONTRO: in un attimo vi sembrerà di essere in una sauna, perfino nel periodo invernale; inutilizzabili. Forse più adatte per halloween che per il softair. 




Ultimo consiglio? Ovviamente se ne avete la possibilità, provate le varie soluzioni prima di procedere con l'acquisto... e comunque, parere mio, meglio spendere 10 euro di maschera che 200 di dentista!!! :)


A presto!!!