mercoledì 21 dicembre 2011

Caldo o freddo?

Meglio soffrire il caldo o il freddo?
Questa fatidica domanda se la pongono tutti i softgunners, soprattutto quelli alle prime armi.

Se d'estate il problema "non sussiste", tanto si sa che si schiatterà dal caldo, d'inverno invece gli sbalzi climatici possono giocarci brutti scherzi, sia durante la battaglia che nei giorni seguenti.

Vi direte, cos'ha di diverso il softair, da qualsiasi altro sport praticato d'inverno?
Bè un po' tutto oserei dire!
Iniziamo col considerare che, una partita di calcio/calcetto con gli amici, o uno scambio a tennis, o una gara di pallavolo, hanno mediamente una durata di un paio d'ore al massimo.
Nel softair invece, le gare più brevi durano almeno quattro ore. In aggiunta, di solito il game inizia in prima mattinata (8.00-9.00) e termina dopo mezzogiorno.
Quindi, in soldoni, si passa dalla fase più fredda della mattinata a quella più calda, il che implica solitamente un aumento della temperatura atmosferica di diversi gradi.
Effettivamente, anche chi gira in bici di solito si lancia in strada in prima mattinata e rincasa all'ora di pranzo... Quindi che cambia?
Ebbene, ciò che rende forse unico il softair, è il ritmo incostante del gioco.
La stragrande maggioranza degli sport, prevedono uno sforzo più o meno intenso, ma continuo nella durata della giocata.
Un maratoneta, può modificare la sua andatura, ma non farà altro che correre per tutta la durata della gara (se vuole vincere). Così un giocatore di calcio, un ciclista o un cestista. Il ritmo aumenta o diminuisce, ma non c'è mai uno stop totale e prolungato.

Nel softair invece, battaglie frenetiche si alternano ad estenuanti fasi d'attesa, dove il saper restare immobili la fa da padrone.
Cosa comporta quest'alternare continuo dei ritmi di gioco? Ovviamente sbalzi termici notevoli, accentuati dalla presenza di mimetica, jilet tattico, passamontagna, guanti, zaini e armi, che tutto sono, fuorchè dissipatori di calore.

Quindi ricapitolando, il softgunner, oltre a non indossare tessuti tecnici, non può neppure contare su un'azione di gioco costante, che gli permetterebbe di giocare tutto il tempo in maniche corte ad esempio.

Che fare per risolvere il problema? 
Provare, provare e provare ogni combinazione di vestiario possibile, parlare con i compagni e valutare le soluzioni adottate da loro su voi stessi.

Oltre al fattore umano, che ci rende più o meno sofferenti al caldo e il freddo, conterà anche che tipo di giocatori siete: se assaltatori o sniper, se più propensi alla fase offensiva che difensiva.
Dovrete valutare tutto, possibilmente prima dell'inizio di un game!

Passiamo quindi ad un paio di consigli pratici...
Per il corpo: alcuni softgunners utilizzano maglie tecniche, un pile e la mimetica per coprirsi di inverno.
Il pile tiene caldi, mentre la maglia tecnica permette al sudore di scivolare esternamente al tessuto e lasciarvi asciutti.
Con questa combinazione, non dovreste sentir freddo nelle fasi di stallo del gioco, mentre dopo aver corso, non vi sentirete inzuppati e poi assaliti dal freddo.

Per la testa: ho provato un passamontagna in lana, ma credo che lo cambierò a breve. Tiene al caldo, ma se ci si muove un attimo si soffre troppo il caldo. 
Sotto si suda come capre dopo solo pochi metri di corsa, e soprattutto riscalda le orecchie -termometro del nostro organismo-, generando una finta sensazione di calore sul resto del corpo.
Io personalmente, nella scorsa giocata, ho sentito freddo sul corpo, mentre mi sono accaldato nella zona della testa dopo il primo assalto.
Ho iniziato a star male e ho dovuto liberarmi del passamontagna, avvertendo in seguito nausea e spossatezza.

Credo che i passamontagna in fibra sintetica generino lo stesso effetto; quindi forse è meglio optare per uno in cotone, o scegliere bandane o cappelli.

Non dimenticate che senza passamontagna però, smetterete di proteggervi naso e orecchie dai colpi.

Non vi resta che provare... magari girando per casa sotto il peso della vostra attrezzatura...


A presto...


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