giovedì 23 febbraio 2012

Tattica attacco/difesa OBJ

Ciao a tutti,
oggi parleremo dei movimenti basilari che si realizzano per caso o per destrezza dei capisquadra durante l'attacco e la difesa di un OBJ.
In dettaglio, descriveremo una situazione abbastanza comune durante i combat amichevoli o nei tornei con OBJ.

Attaccanti: 8 operatori
Difensori: 4 operatori
Tipo di difesa: statica
Terreno: boschivo
Pendenza: nessuna
Vegetazione: spoglia/invernale
Visibilità: medio/alta

Quindi, come detto in alto, parleremo della difesa statica, ovvero la tipologia di difesa più semplice, in cui gli operatori si piazzeranno a copertura dei quattro lati dell'OBJ e difficilmente si muoveranno da lì. Ovviamente, parlando della difesa, descriveremo anche le azioni che spesso realizza chi attacca.

Di solito, i difensori, mentre attendono di ascoltare la richiesta di "luce verde" in cuffia, pattugliano il perimetro dell'OBJ, muovendosi in maniera rilassata ma vigile, cercando di cogliere con lo sguardo movimenti umani in lontananza, per comunicarli ai compagni di reparto.
Questa azione è fondamentale se si vuole in qualche modo intuire il lato da cui probabilmente il nemico ci attaccherà. Così facendo, avrete qualche chance in più di sopravvivere durante il combat, o almeno di prolungarne la durata.
Ovviamente, se verrà dichiarato un avvistamento, ognuno dei difensori, dovrà continuare ad osservare la sua porzione di bosco, alla ricerca di eventuali altri nemici, magari impegnati in un accerchiamento del vostro OBJ. Non spostatevi tutti nel punto in cui il vostro compagno ha visto un paio di nemici!

Vediamo quindi l'usuale posizione di attaccanti e difensori, prima che venga richiesta "luce verde".


Come accennato in precedenza, i difensori si dispongono in modo tale da coprire il perimetro dell'OBJ, mentre gli attaccanti, più o meno radunati in un punto, studiano il terreno per scegliere come attaccare.

A grandi linee, soprattutto se non si è un team di ex navy seals, si tenderà ad optare per due diverse tipologie d'attacco: disposizione in linea con attacco frontale o accerchiamento dell'OBJ, in una morsa a tenaglia.

ATTACCO FRONTALE:  gli attaccanti si dispongono in linea, con gli operatori distanti dai 5mt ai 10mt l'uno dall'altro e avanzano facendo attenzione a non "rompere" la linea. Nell'avanzare, l'attaccante si muoverà tra i ripari offerti dal paesaggio o sfruttando il fuoco di copertura degli operatori vicini. I difensori, una volta intuita la tattica della squadra attaccante, tenteranno di disporsi in linea per fronteggiare gli attaccanti con del fuoco di sbarramento.
PRO: gli attaccanti, se muoveranno bene, formeranno sempre un gruppo compatto, in grado di rimodellarsi per ogni evenienza. Non ci saranno operatori isolati dal resto della squadra.
CONTRO: se la difesa trova buoni ripari in cui camuffarsi, può infliggere pesanti perdite alla squadra attaccante. Si limita leggermente il vantaggio tattico scaturito dalla disparità numerica.


ATTACCO CON ACCERCHIAMENTO: gli attaccanti si aprono, muovendo le ali sui fianchi ed eventualmente anche sulla parte posteriore dell'OBJ. Generalmente ci si sposta in quattro gruppi da due operatori, o in tre gruppi, con quello centrale composto da tre elementi.
PRO: la difesa rimarrà disposta a quadrato, e se l'attacco si muoverà in maniera ottimale, ogni coppia di attaccanti riuscirà ad isolare un difensore. A quel punto, mentre un attaccante impegna frontalmente un difensore, l'altro attaccante sarà libero di colpirlo "nel fianco".
CONTRO: alcuni attaccanti possono rimanere isolati dal resto del gruppo, soprattutto se viene colpito il loro compagno. L'individuazione dei difensori potrà risultare più complessa, soprattutto se sono ben imboscati.


ATTACCO ERRATO: descriviamo anche cosa NON deve mai accadere durante un attacco. Innanzitutto, la manovra (frontale o d'accerchiamento) deve essere il più rapida possibile. Troppa lentezza nei movimenti può dar seguito a cambi di strategia nei difensori. Altra cosa importante, è quella di evitare assolutamente di attaccare stando incolonnati uno dietro l'altro, anche se in gruppi distinti. In questo modo, si annullerà completamente il vantaggio numerico che si aveva nei confronti dei difensori. Limiterete inoltre il campo visivo al solo operatore in prima linea, e quando questo verrà colpito, chi è dietro non saprà da che punto è stato sparato il "colpo mortale". Così facendo, gli attaccanti non saranno altro che facili bersagli da abbattere uno dopo l'altro per i difensori... un po' come birilli al bowling.


Infine, preciso, queste descritte sono le tattiche basilari del softair, e soprattutto, sono semplici nozioni teoriche. Come spesso accade nel mondo militare (e non solo), tutto ciò che si è studiato, va messo da parte o quantomeno adeguato allo scenario che si ha di fronte.


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